Minority overwhelming
Ebbene sì, l'accento sul sì affermativo sta scomparendo. Se fossimo dei linguisti diremmo che si tratta di una variante che sta prendendo piede e constateremmo con distacco scientifico il fenomeno.
Ma non siamo linguisti.
Siamo grammatici, e siamo indignati.
L'accento sul sì affermativo va sempre apposto (ci sono comunque scuole che lo vorrebbero acuto, altre che lo vorrebbero grave); non solo per differenziarlo dal si (impersonale, passivante, riflessivo, come in "Si va a scuola", oppure "Paola si rovina la media", oppure "I libri si leggono troppo poco"), ma anche e soprattutto perché si tratta di una regola della lingua italiana e come tale è un dolce giogo da tenere sulla cervice.
Tre bocciati, dunque, tra i tanti che quotidianamente si incontrano:
1) Unicredit, che propone il SI senza accento nella schermata della ricevuta dopo il prelievo:
2) La ASL di Verona con il modulo per l'autocertificazione per l'idoneità al pubblico impiego:
3) La pubblicità televisiva del Tè Freddo San Benedetto, dove al gioioso volto della bambina è sovrimpresso l'orribile errore (monito della futura bocciatura anche della simpatica attrice):
Sarebbe dunque il caso che queste sedicenti grandi aziende internazionali, aziende pubbliche ed agenzie pubblicitarie scegliessero un po' meglio i loro collaboratori e soprattutto i loro revisori.
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